Crediamo fortemente nel fotovoltaico e nelle energie rinnovabili come strumenti per migliorare la qualità della vita, ridurre l’impatto sull’ambiente e promuovere un mondo più verde e sostenibile.
L’energia solare è anche un mezzo che potrebbe, nell’immediato futuro, dare un forte impulso innovativo e vantaggioso alle aziende agricole italiane, grazie all’arrivo di incentivi pubblici per gli investimenti in produzione sostenibile di energia elettrica.
L’innovazione che arriva dal sole per l’agricoltura
La tecnologia dei pannelli fotovoltaici assicura alle realtà agricole una prospettiva di produzione dell’energia senza consumo di suolo, dato che vengono montati sui tetti delle strutture, dalle cascine alle stalle (un sistema definito “agrisolare”).
Ma esistono anche soluzioni particolari che permettono la coltivazione e il pascolo direttamente accanto e al di sotto dei pannelli (il cosiddetto “agrivoltaico”).
Al giorno d’oggi l’utilizzo di impianti fotovoltaici può evitare di sottrarre spazio alle coltivazioni e permette di poter risparmiare sui costi dell’energia che, di anno in anno, vanno a incidere sull’attività delle aziende.
È in questo senso che si muove anche il bando del Ministero delle Politiche Agricole “Parco Agrisolare”, che sfrutta un miliardo e mezzo di euro dei fondi del PNRR per portare il fotovoltaico sui tetti delle realtà produttive del settore agricolo.
I dati forniti dalla CIA, Confederazione italiana agricoltori, parlano chiaro: +120% sulle bollette energetiche a inizio 2022, numeri che hanno contribuito alla crisi e, talvolta, alla chiusura di alcune aziende.
In Italia si vanno quindi a incentivare sia l'installazione di pannelli ad energia solare sulle infrastrutture, senza consumo di suolo, sia la nascita di sistemi ibridi agricoltura-produzione di energia con le tecniche dell’agrivoltaico.
Sono previsti monitoraggi delle strutture e della loro efficacia: i dati raccolti sugli impianti fotovoltaici e sulla produzione agricola aiuteranno nei prossimi anni a valutare risparmio idrico, recupero della fertilità del suolo, impatto dei cambiamenti climatici sulle colture.
L'obiettivo per gli incentivi sull’agrisolare è coprire superficie complessiva pari a 4,3 milioni di metri quadri e una potenza installata di circa 0,43 GW.
Per le installazioni di tipo agrivoltaico si punta a una capacità produttiva di 2 GW, pari a circa 2.500 GWh annui, con riduzione delle emissioni di gas serra stimabile in circa 1,5 milioni di tonnellate di CO₂ (dati ENEA).
Agricoltura e fotovoltaico: un connubio virtuoso
In Italia (dati GSE) sono attualmente attivi 935.000 impianti fotovoltaici, che hanno prodotto complessivamente 24.942 GWh di energia elettrica annui, presenti in strutture di natura residenziale, aziendale e del settore terziari: nelle realtà agricole ne sono presenti 38.115.
Quali sono i vantaggi del fotovoltaico applicato all’agricoltura? Oltre al risparmio in bolletta, le energie rinnovabili hanno dimostrato la possibilità di integrarsi e coesistere in modo virtuoso accanto alle coltivazioni grazie a soluzioni intelligenti.
Ad esempio con installazioni calcolate per fornire ombreggiatura a piante, fiori e pascoli, specialmente laddove non ci siano particolari necessità di grandi quantità di sole per far prosperare i prodotti.
I pannelli vanno a proteggere il terreno dagli agenti atmosferici e il citato contributo all'ombreggiamento va a ridurre il fabbisogno idrico delle coltivazioni, andando al tempo stesso a favorire il recupero della fertilità del suolo.
Senza contare che le aziende possono considerare la vendita di una parte della propria produzione di energetica elettrica, andando ad integrare i guadagni, anche in ottica di un reinvestimento in ulteriori progetti tecnologici e di sviluppo sostenibile.
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