Impronta ecologica, cos’è e come ridurla

Che cosa si intende con il termine impronta ecologica? Come influisce la nostra vita quotidiana sul pianeta?

L’impronta ecologica è un importante indicatore che consente al genere umano di comprendere l’impatto che ogni sua azione ha sull’ambiente.

In questo articolo cerchiamo di capire la sua rilevanza nella vita di tutti i giorni, quali sono gli indicatori che la determinano, come viene calcolata e infine come ridurre la nostra impronta ecologica con buone pratiche.

Impronta ecologica: che cos’è?

L’impronta ecologica è la misurazione degli ettari di aree biologiche produttive della Terra, compresi i mari, necessari per rigenerare le risorse che vengono consumate dall’uomo.

Quando si utilizza questo termine, si intende quindi un metodo di misurazione, elaborato nella prima metà degli anni ’90 dall’ecologo William Rees della British Columbia University.

In altre parole, il calcolo dell’impronta ecologica è un indice che rivela di quanti pianeti Terra l’uomo avrebbe bisogno per conservare l’attuale consumo di risorse naturali.

Stando ai dati forniti dal Global Footprint Network, al momento servirebbero 2,7 Terre per sostenere i consumi in atto nell’arco di un anno su tutto il pianeta.

Seondo le stime più recenti, soltanto in Italia ogni cittadino produce un’impronta  media di 7 tonnellate di CO₂ all'anno: un’area grande 23 metri, come l’impronta del piede di un gigante, che non a caso abbiamo utilizzato come simbolo sulla spiaggia di Termoli per sensibilizzare le persone su questo tema.

Impronta ecologica: come si calcola

L’impronta ecologica può essere calcolata per attività, singole persone e comunità, prendendo in considerazione le risorse naturali consumate e lo spazio occupato da ogni attività.

Il suo valore è espresso in un’unità di misura chiamata ettaro globale e si ottiene mettendo in relazione la quantità di beni consumati con una costante di rendimento, espressa in chilogrammi per ettaro. Alcune delle voci prese in esame:

  • Quanto spazio è riservato a strutture destinate a soddisfare i bisogni della popolazione e la loro produzione di CO₂
  • Quanto terreno è necessario per la coltivazione di alimenti
  • Quanti ettari servono da pascolo per il bestiame;
  • La superficie di mare necessaria per pescare pesce
  • Quante parti di bosco sono necessarie per assorbire la CO₂ prodotta da tutte le attività connesse

Ogni anno sentiamo la notizia dell’arrivo dell’Earth Overshoot Day, ovvero il giorno in cui la popolazione terrestre ufficialmente ha consumato le risorse rinnovabili che il pianeta è in grado di rigenerare in 365 giorni. Questa data viene ricava dal Global Footprint Network dal calcolo dell’impronta ecologica di ciascuna nazione mondiale.

La formula che viene usata in maniera ufficiale indica la sommatoria di tutti i consumi. Per ricavare l’impronta ecologica pro capite è necessario dividere per la popolazione residente nella zona presa in esame. 

Impronta ecologica, come ridurla: alcune buone abitudini

L’impronta ecologica è un fattore che influenza anche la nostra vita privata e quotidiana. Se consideriamo i consumi personali, l’impronta può coinvolgere le seguenti aree di consumo:

  • abitazione
  • alimentazione
  • beni di consumo
  • servizi
  • trasporti

Per quanto riguarda la sfera abitativa, è consigliabile:

  • scegliere un’illuminazione a led, che permette di risparmiare energia e inquinare meno
  • scegliere una fonte di energia rinnovabile per la casa
  • selezionare i propri elettrodomestici prestando attenzione alla classe energetica
  • ricordare di staccare sempre le prese della corrente per pc e carica batterie
  • ridurre la durata delle docce
  • chiudere l'acqua quando lavi i piatti o ti lavi i denti

E per quanto riguarda gli spostamenti? Quando si parla di mezzi di trasporto il consiglio è quello di scegliere la bicicletta o automobili elettriche, privilegiando mezzi pubblici o condivisi come il treno. Questo permetterà di immettere una quantità minore di agenti inquinanti nell’aria.

Quando si parla di alimentazione è bene, invece, prestare particolare attenzione al momento della spesa: prediligete sempre buste di stoffa, al posto di quelle di plastica, e prodotti a chilometro zero. In questo modo aiuterete a contrastare gli sprechi, incentivando la diffusione di uno stile di vita sano e votato al rispetto per l’ambiente.

Favorire la creazione di aree verdi è, infine, indispensabile per la diminuzione dell’impronta ecologica. In questo senso il progetto E.ON Boschi si presenta come un esempio virtuoso.

L’iniziativa, volta alla promozione e valorizzazione della cultura legata alla sensibilità e responsabilità ambientale, promuove la piantumazione di alberi e il rimboschimento di aree urbane per favorire la riduzione delle emissioni di gas nocivi e inquinanti, come la CO2.

Anche i piccoli cambiamenti che si ottengono grazie a comportamenti quotidiani possono fare la differenza nel tempo per il nostro pianeta.

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