Frank Meyer, CEO di E.ON Italia, a COP27

Frank Meyer, CEO di E.ON Italia, è stato invitato da Francesca Santoro, coordinatrice del programma di Ocean Literacy della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO a partecipare a COP27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022 organizzata a Sharm el-Sheik, in Egitto. L’evento, dal titolo “Public-private partnerships at the ocean and climate nexus: from the society we have to the ocean-literate society we need to have”, riguarda le forme di collaborazione tra pubblico e privato per favorire una maggiore consapevolezza del forte legame che esiste tra oceani e clima.

“Ringrazio UNESCO, e in particolare Francesca, per questo invito. La nostra presenza a COP27 vuole ribadire la nostra volontà di agire concretamente per il cambiamento climatico.

È un appuntamento sempre più importante per dare rilevanza ai temi dell’ambiente e per generare consapevolezza e informazione intorno al tema in tutta la società civile. C’è bisogno di un movimento dal basso affinché si attui una vera rivoluzione culturale nella società su questi temi”.

“Siamo orgogliosi della collaborazione con UNESCO, iniziata nel 2020, che si rafforza sempre di più perché si basa su valori condivisi, come il rispetto e la tutela del nostro Pianeta. Grazie a UNESCO il nostro progetto Energy4Blue per la salvaguardia del mare si arricchisce, ogni anno, di azioni concrete e pratiche che rafforzano la conoscenza su questi temi. Il nostro scopo è rendere l’Italia più verde #MakeItalyGreen e progetti come questo con UNESCO costituiscono una prova tangibile importante in tale direzione”.

“Concretezza e cooperazione: due pilastri su cui è fondamentale lavorare per fare la differenza. Ce lo chiede il Pianeta, ma ce lo chiede anche la crisi che stiamo attraversando. È il momento di agire e fare la nostra parte cooperando. In quest’ottica ritengo sia fondamentale la collaborazione di tutti gli stakeholder - governi, istituzioni, ONG, aziende e cittadini - per generare cultura e azioni tangibili, così come per portare innovazione dove occorre”.

“COP27 è un’occasione per ribadire che è ora di agire e di farlo tutti insieme. Come evidenziato dalla Nazioni Unite, infatti, le emissioni di CO2 sono ancora in aumento, quando invece dovrebbero diminuire drasticamente per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Internazionale. Cooperare è più che mai importante”.

“E.ON è impegnata insieme ai propri partner, come UNESCO, per proteggere gli oceani, ridurre le emissioni e preservare l’intero Pianeta, rendendolo più verde. Intendiamo contribuire in modo significativo alla transizione ecologica di abitazioni, aziende e contesti urbani attraverso l’abbattimento delle emissioni di CO2 e una maggiore indipendenza energetica”.

“Stiamo affrontando un cambio di paradigma, che riguarda tutta la società: per affrontare il climate change, occorre muovere 1,3 trilioni di dollari all’anno, pari al 3% del PIL mondiale del 2019 (fonte OCSE). Servono regole stringenti e occorre misurarsi con obiettivi sfidanti, concreti e raggiungibili attraverso un percorso sul medio-lungo termine. È una sfida immensa, nessuno può affrontarla da solo”.

“Per le aziende vuol dire trasformare il proprio modello di business, mettendo la sostenibilità al centro. Ed è ciò che stiamo facendo in E.ON, puntando in modo chiaro alla decarbonizzazione, al rendere sempre più indipendenti i consumatori, attraverso l’autoproduzione, e alla riduzione dei consumi e delle emissioni”.

“Tutto questo implica un cambiamento culturale nella società. Occorrono quindi coalizioni tra le istituzioni, il mondo accademico e le aziende. Per questo è necessario partire dall’interno, dal modo di fare business, coinvolgendo i propri dipendenti e i clienti. Un modello olistico a cui, in E.ON, ci ispiriamo”.

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