Meduse cyborg: il monitoraggio degli oceani ha un nuovo alleato

Per monitorare lo stato di salute degli oceani in modo più approfondito, giunge in aiuto un progetto dell’Università di Standford e della Caltech (California Institute of Technology) che ha portato alla creazione di un dispositivo tecnologico non invasivo da applicare alle meduse.

Meduse robot: nuove prospettive per il monitoraggio ambientale

Recenti studi di monitoraggio ambientale dimostrano che i cambiamenti climatici e il rilascio dei gas serra causati dalle attività umane hanno effetti negativi non solo sull’atmosfera ma anche – e in misura maggiore – sulle acque e gli oceani. Secondo uno studio della Chinese Academy of Science di Pechino, dal 1970 gli oceani hanno assorbito più del 90% dei gas serra emessi dalle attività umane, provocando un innalzamento delle temperature medie marine, mentre l’atmosfera e il suolo solo il 4%. L’inquinamento di origine umana è inoltre provocato dall’ingente presenza di rifiuti, prevalentemente di origine plastica, che intaccano la pulizia dei mari e la salute degli animali.

Per prendersi cura dei nostri oceani è necessario partire da un’intensa attività di monitoraggio, per raccogliere dati attendibili in grado di orientare corrette misure di contenimento. Tuttavia, l’estensione e la profondità dei mari rendono molte soluzioni tecnologiche (droni, sottomarini e altri robot marini) dispendiose e non sempre efficaci. La soluzione? Potrebbero essere proprio le meduse.

Meduse cyborg e le innovazioni tecnologiche per l’ambiente

Gli ingegneri della Standford University e della Caltech hanno deciso di sfruttare il moto naturale delle meduse, una specie marina diffusa in tutto il mondo, per tracciare lo stato di salute delle acque. I ricercatori hanno creato un dispositivo impiantato nei cappucci degli animali, simile a un pacemaker, che attraverso degli impulsi elettrici permette alle meduse di muoversi fino a tre volte più velocemente, consumando solo il doppio dell’ossigeno. Il dispositivo riesce infatti a far raggiungere una velocità di 6 cm al secondo (contro i 2 cm abituali delle meduse). Muovendosi più rapidamente, le meduse permettono di raccogliere un maggior numero di dati in un intervallo di tempo minore, diventando più efficienti e meno dispendiose dei robot acquatici. L’esperimento non solleva questioni etiche, perché non danneggia gli animali: l’installazione del dispositivo, una protesi non invasiva anche in termini di dimensioni, non ha provocato segnali di stress negli animali durante l’esperimento e una volta tolto, esse continuano a nuotare come prima.

Meduse robot: sentinelle per monitorare la temperatura dei mari

Il dispositivo impiantato nelle meduse, che determina una maggiore velocità e un minor consumo energetico, è controllato da sistemi wireless e per ora influisce solo sulla velocità. L’obiettivo dei ricercatori è sviluppare dei dispositivi che permettano di indirizzare gli animali laddove ce ne sia più bisogno: in virtù delle loro caratteristiche etologiche, infatti, le meduse robot possono raggiungere velocemente profondità notevoli e, grazie al dispositivo, potrebbero evitare le influenze delle correnti marine.

I nuovi dispositivi consentono di effettuare misurazioni utili per monitorare le acque oceaniche: potrebbero infatti registrare i livello di acidità, di ossigeno, di salinità e la temperatura dei mari. Le meduse diventerebbero dunque preziosi alleati per studiare lo stato di pulizia dei mari e per tenere sotto controllo la presenza di gas dannosi nelle acque, consentendo agli scienziati di elaborare modelli e soluzioni per fronteggiare il surriscaldamento dei mari e del pianeta intero.

La salute degli oceani: la temperatura e la pulizia dei mari

La tutela dell’ambiente è oggi responsabilità di ognuno di noi. Anche noi crediamo nell’impegno costante per l’ambiente e per la salvaguardia dei mari, per questo impieghiamo le proprie energie in progetti come E.ON Energy4Blue, volti a combattere la presenza di plastica nelle spiagge e nei mari e a tutelare specie preziose come le tartarughe marine.

Ogni scelta che compiamo può contribuire a salvaguardare e proteggere l’ambiente marino, gli animali che lo abitano e la nostra salute. Proteggere il mare vuol dire proteggere una delle risorse fondamentali per noi e per il nostro pianeta.

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