L’impronta umana sul cambiamento climatico: come cambia il territorio?

Tutti i giorni possiamo toccare con mano l’impatto dei cambiamenti climatici. Sappiamo anche che le attività umane sono collegate a questi cambiamenti, che si manifestano sempre più spesso come fenomeni estremi: siccità e inondazioni su tutti. Registriamo inoltre con grande frequenza temperature oltre le medie su ampie zone del nostro Pianeta. Eppure c’è qualcos’altro capace di colpire la nostra attenzione in modo particolare: il cambiamento del territorio. Il paesaggio, anche nel nostro paese, si sta trasformando e la geografia a cui eravamo abituati mostra caratteristiche nuove, con diversi effetti per tante forme di vita.

L’impronta dell’uomo sulla Terra non è soltanto una metafora ma un segno riconoscibile della nostra azione sugli ambienti che ci ospitano. La conseguenza più evidente rispetto al territorio è la desertificazione di alcune zone. Lo scenario è piuttosto impressionante: siamo abituati a collocare questo problema in altri paesi o continenti, ma è qualcosa che comincia a riguardare il territorio italiano. All’impoverimento del suolo si collegano tanti effetti ambientali, economici e sociali che riguardano ognuno di noi. Andiamo alla scoperta di cosa c’è dietro: la maggiore consapevolezza del nostro impatto sull’ambiente è la chiave per rendere tutti insieme l’Italia più verde.

Desertificazione e siccità, fenomeni distinti ma interconnessi

Desertificazione e siccità sono due fenomeni differenti, ma profondamente connessi; entrambi sono infatti collegati ai cambiamenti climatici.

La desertificazione comprende l’impoverimento e il degrado delle terre, con perdita di complessità biologica. Ciò significa quindi meno vita, cioè minore biodiversità e minore capacità produttiva, agricola ed economica. La causa principale va ricercata nei cambiamenti climatici e, in particolare, nella siccità, intesa come carenza prolungata di risorse idriche.

Quanti tipi di siccità esistono?

  • meteorologica, con riduzione delle precipitazioni per un determinato periodo
  • agricola, che si verifica quando la scarsità idrica condiziona la resa delle coltivazioni
  • idrologica, con un cambiamento del paesaggio per la contrazione dei laghi e l’abbassamento dei corsi d’acqua
  • socio-economica, con conseguenze nella distribuzione dell’acqua anche per i bisogni primari

Da sottolineare come il nostro Pianeta si riveli un sistema complesso, nel quale ogni fenomeno può essere sia causa che effetto lungo la catena degli eventi e dei cambiamenti che accadono intorno a noi. Per questo la siccità è una delle cause della desertificazione ma quest’ultima, a sua volta, determina l’innalzamento delle temperature nelle zone interessate, con ulteriore riduzione delle precipitazioni.

Gli effetti di questo circolo vizioso non si vedono soltanto nel paesaggio e negli ecosistemi ma possono riguardare la vita di un paese e le abitudini dei suoi abitanti, soprattutto quelle legate al consumo di prodotti agricoli. Consapevolezza ambientale allora significa anche maggiore responsabilità nelle scelte alimentari, per contrastare i cambiamenti climatici e, contemporaneamente, garantire il miglior rapporto tra qualità e quantità di cibo disponibile.

Desertificazione e siccità in Italia

Secondo recenti studi (Fonte: Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) l’Italia, per la sua particolare posizione nel Mediterraneo e per una gestione spesso poco sostenibile delle risorse naturali, presenta ampie aree a rischio desertificazione: circa il 30% del territorio. Le regioni più interessate sono la Sicilia, la Basilicata, la Puglia e la Sardegna.

Il 2022 è stato l’anno più secco dal 1800 (Fonte: CNR): basterebbe questo dato per farci comprendere la necessità di agire tutti insieme, per la mitigazione degli effetti della siccità e per evitare che certi scenari di desertificazione si realizzino. Il 2023, se possibile, sta facendo anche di peggio, almeno fino alla prima parte della primavera in molte zone del Centro-Nord.

Se allarghiamo l’analisi nel nostro paese agli ultimi 30 anni, notiamo una riduzione delle precipitazioni del 18%. Questo è forse il dato più significativo da cui ripartire per pensare a nuove abitudini individuali e un nuovo approccio all’agricoltura, che da sola utilizza circa il 50% di acqua dolce ogni anno. Anche i numeri sulla siccità ci ricordano quindi quanto è importante adattarci in modo responsabile ai nuovi scenari, contrastando gli effetti negativi della nostra grande impronta sul territorio.

Le nostre “impronte” in un podcast con Marco Bianchi e Andrea Giuliacci

Uniti tutti insieme in un Movimento possiamo fare molto per diminuire l’impatto dell’uomo sulla nostra bella Italia. Scopri come con Impronte, il podcast E.ON dedicato all’impatto dell’uomo sugli ecosistemi italiani.

Nella prima puntata di questo viaggio Andrea Giuliacci è accompagnato da Marco Bianchi, “food mentor” ed esperto di alimentazione sana e di stili di vita sostenibili. Marco crede che le scelte che facciamo ogni giorno a tavola abbiano un grande impatto sulla lotta al cambiamento climatico.

Ascolta il podcast e Make Italy Green insieme a loro! 


 

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