Una giovane donna illustra dei grafici su una lavagna a quattro colleghi in uno studio bianco e luminoso

Il Bilancio di Sostenibilità diventa obbligatorio nel 2024

La sostenibilità è sempre più protagonista nelle strategie delle imprese e ogni anno può essere illustrata, nei risultati e negli obiettivi, in uno specifico documento: il Bilancio di Sostenibilità. Questo è una vera e propria rendicontazione delle scelte economiche, ambientali e sociali delle aziende. Per una serie di imprese con determinate caratteristiche, la novità è che il Bilancio di Sostenibilità diventerà obbligatorio a partire dal 2024 e con pubblicazione nel 2025 - inizialmente per le grandi imprese già tenute all’obbligo di pubblicare la dichiarazione non finanziaria (DNF) ai sensi della normativa precedente - trasformandosi così in un pilastro centrale della rendicontazione e dei report aziendali.

Negli ultimi anni si è parlato molto delle responsabilità delle aziende rispetto alle sfide del futuro e agli obiettivi di sostenibilità. Infatti, il loro ruolo nel tessuto economico e sociale è centrale e, di conseguenza, ogni concreto cambiamento in positivo non può che passare attraverso il coinvolgimento del mondo produttivo.

La precedente direttiva europea NFRD (Non-Financial Reporting Directive) Direttiva 2014/95/EU in materia si rivolgeva a:

  • enti di interesse pubblico di qualsiasi dimensione, come le banche e le assicurazioni.
  • aziende quotate, con almeno 500 dipendenti, che soddisfacessero una delle seguenti condizioni: ricavi netti superiori ai 40 milioni euro o attivo di stato patrimoniale superiore ai 20 milioni euro.

Le suddette imprese non avevano l’obbligo della rendicontazione, tuttavia erano invitate a produrre una DNF (Dichiarazione Non Finanziaria), lo strumento che ha anticipato il Bilancio di Sostenibilità. La NFRD aveva quindi la funzione di sensibilizzare le imprese verso tematiche cruciali, pur non costituendo un vincolo.

Con la nuova direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), invece, cambiano le regole: dal 2024 il Bilancio di Sostenibilità diventa obbligatorio. È un grande risultato per l’affermazione dei criteri ESG, sui quali si basa la redazione dei bilanci. I criteri ESG servono infatti a giudicare la sostenibilità ambientale e sociale di un’azienda e si dividono in tre aree: ambientale, sociale e di governance (Environmental, Social, Governance).

Gli ESG misurano l’impegno di un’impresa rispetto alla gestione consapevole delle risorse, alla transizione energetica, alla lotta ai cambiamenti climatici, alla gestione ottimale e valorizzazione delle risorse umane. Con la nuova direttiva essere sostenibili non è più solo un imperativo etico, ma una precisa indicazione operativa e, allo stesso tempo, una grande opportunità.

Bilancio di sostenibilità: cos’è e come redigerlo

Spesso chiamato rapporto di sostenibilità, il Bilancio di Sostenibilità è un documento che fornisce a tutti gli stakeholder un resoconto delle performance e dei traguardi raggiunti dall’azienda rispetto ai criteri ESG, ambientali, sociali e di governance. Tra i tanti criteri ambientali, ne ricordiamo solo alcuni, tra cui la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento dell’efficienza energetica, l’uso di fonti rinnovabili e il risparmio dell’acqua. Tra quelli sociali, il rispetto dei diritti umani, delle pari opportunità, delle norme sulla sicurezza sul lavoro e la promozione del benessere dei dipendenti. Tra quelli di governance, l’equità delle retribuzioni, il codice di condotta dei fornitori e le certificazioni dell’azienda.

Affinché sia possibile un confronto tra i risultati di tutte le aziende, è necessario che il Bilancio di Sostenibilità venga redatto secondo degli standard di rendicontazione riconosciuti e universali. Gli standard GRI, Global Reporting Initiative sono i più diffusi in ambito di rendicontazione non finanziaria e sono utili a misurare le prestazioni di un’azienda dal punto di vista della sostenibilità. Tuttavia, la UE sta definendo un nuovo framework di standard europei - gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), a cura dell’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) - che costituiranno il punto di riferimento obbligatorio e univoco per la rendicontazione delle imprese nel nostro continente.

Il rischio di fare confusione, tra tante sigle, è elevato! Proviamo allora a sintetizzare:

  • Il Bilancio di Sostenibilità è una fotografia che tiene conto dei criteri ESG (ambientali, sociali e di governance).
  • Per redigere il bilancio si possono usare i GRI e poi gli ESRS, standard internazionali economici, ambientali e sociali.
  • ESG e GRI-ESRS non sono quindi la stessa cosa ma entrambi concorrono all’elaborazione del bilancio: i primi come riferimento concettuale, i secondi come sistema di misurazione.

Per chi è obbligatorio il Bilancio di Sostenibilità?

Fino al 2023 le aziende italiane che redigevano il bilancio erano 300. Con l’allargamento dei requisiti, si prevede che nella rendicontazione della sostenibilità verranno coinvolte circa 50.000 aziende in Europa e 6.000 in Italia.

Quali sono le aziende che dal 2024 saranno obbligate a redigere il Bilancio di Sostenibilità? Vediamo nel dettaglio i vari passaggi operativi e le date di riferimento.

  • La pubblicazione del bilancio è obbligatoria nel 2025 sui dati relativi al 2024, per gli enti di interesse pubblico e le aziende quotate con almeno 500 dipendenti (e ricavi netti superiori ai 40 milioni euro o attivo di stato patrimoniale superiore ai 20 milioni euro). In pratica, si tratta di chi già produceva la Dichiarazione Non Finanziaria ed era soggetto alla NFRD.

  • La pubblicazione del bilancio è obbligatoria nel 2026 sui dati relativi al 2025, per le aziende con:
    - un numero di addetti medi annui di 250.
    - 40 milioni di euro di fatturato netto.
    - 20 milioni di euro di totale attivo.

  • La pubblicazione del bilancio è obbligatoria nel 2027 sui dati relativi al 2026, per le Piccole e Medie Imprese quotate, che soddisfino almeno 2 dei seguenti requisiti:
    - un numero di addetti medi annui di 50.
    - 8 milioni di euro di fatturato netto.
    - 4 milioni di euro di totale attivo.

Tutti i vantaggi di una rendicontazione sulla sostenibilità aziendale

Il Bilancio di Sostenibilità obbligatorio deve essere interpretato come una grande opportunità. Infatti, offre sia alle aziende che alla società nel suo complesso una serie di opportunità e vantaggi di cui approfittare in un’epoca di grandi sfide ambientali e sociali.

  • Trasparenza e responsabilità: tutte le informazioni dettagliate sulle pratiche aziendali dal punto di vista ambientale, sociale e di governance, servono a costruire una solida rete di fiducia reciproca tra gli investitori, i clienti, i dipendenti e tutte le parti interessate. Un bilancio affidabile produce credibilità!

  • Gestione del rischio: come tutti i bilanci, quello di sostenibilità fotografa i risultati e contemporaneamente aiuta a mettere a fuoco le aree da migliorare e i potenziali rischi da gestire. Solo così si possono sviluppare efficaci strategie di mitigazione, adattamento o potenziamento.

  • Competitività e accesso al capitale: le aziende che dimostrano un grande impegno per la sostenibilità risultano più attraenti per gli investitori e hanno maggiori opportunità di ottenere condizioni di finanziamento migliori. Infatti, la maggior parte degli investitori, istituzionali o privati, presta ormai molta attenzione ai criteri ESG nelle decisioni di investimento, e a essere favorite spesso sono proprio le imprese che sostengono pratiche più sostenibili. Un Bilancio di Sostenibilità chiaro ed esaustivo è una condizione necessaria per essere più competitivi!

  • Efficienza operativa: sapere come usare nel modo più responsabile le risorse, riducendo gli sprechi e ottimizzando i costi, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare l’efficienza operativa in generale. Anche in questo modo cresce la competitività.

  • Attrazione e fidelizzazione dei talenti: il Bilancio di Sostenibilità può diventare uno strumento potente per comunicare valori condivisi, e sintetizzare sia le strategie che la vision aziendale. Può così attrarre le risorse umane più talentuose e motivate sul mercato, sensibili a uno scopo che unisce ambiente ed etica. Inoltre, rinforza la fedeltà e la soddisfazione di chi già lavora nell’azienda.

  • Adattamento alle aspettative del mercato: i consumatori e le comunità sono sempre più consapevoli di tutti i grandi temi legati alla sostenibilità. Le aziende che riescono a soddisfare queste aspettative godono di una migliore reputazione e vedono aumentare le preferenze da parte dei consumatori.

È il momento di pensare a una nuova strategia per la sostenibilità

Il Bilancio di Sostenibilità obbligatorio può diventare allora la spinta decisiva per molte aziende, per intraprendere un percorso sempre più determinato verso un futuro più green. Il momento è quello giusto per pensare a una nuova strategia per la sostenibilità aziendale.

Perché per rendere l'Italia più verde il ruolo del tessuto imprenditoriale è fondamentale: ha un grande impatto non solo all’interno dell'azienda, ma anche su tutte le persone e le organizzazioni che gravitano intorno a essa. Se vogliamo un futuro di maggiore sostenibilità, è fondamentale allora pensare a tutte le sue dimensioni e a tutti gli strumenti che le rendano più efficaci.

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