I Carbon Credits e l’importanza di compensare le emissioni di CO2

Sapevi che ogni azienda può compensare le proprie emissioni di CO2 grazie ai Carbon Credits? Il primo obiettivo di un’azienda è la massima riduzione dell’impronta ecologica, l’impatto che le sue attività hanno sulle risorse del Pianeta. Tale impatto è espresso in CO2 e può essere ridotto attraverso la scelta di modelli produttivi, fonti rinnovabili, politiche aziendali e abitudini individuali. Oltre alla riduzione c’è poi la compensazione: le imprese possono quindi scegliere i crediti di carbonio per finanziare e sostenere progetti per la tutela ambientale, il cui obiettivo è ridurre e riassorbire le emissioni di gas serra, in particolare di anidride carbonica.

I Carbon Credits, inoltre, per aziende e PMI rappresentano una grande opportunità non solo ambientale e sociale, ma anche economica. Infatti, il mercato dei crediti di carbonio, dopo una crescita vertiginosa nel 2021 (+60% rispetto al 2020) e con un valore di quasi 2 miliardi di dollari, sta trovando un nuovo equilibrio che premia sempre più l’affidabilità e la qualità dei progetti sostenuti. Le prospettive di crescita del mercato legate al valore delle certificazioni dei crediti sono evidenti, anche perché si inseriscono nel più ampio orizzonte di crescita della finanza sostenibile.

Da considerare inoltre la grande utilità di questo strumento per la gestione e il rispetto dei criteri ESG, che definiscono la sostenibilità aziendale. I Carbon Credits infatti possono avere un peso decisivo in termini di valore ambientale e sociale. Il valore ambientale è dato dalla compensazione delle emissioni di gas serra. Il valore sociale, invece, dal sostegno a progetti che spesso coinvolgono comunità locali, creando opportunità di lavoro e migliorando le condizioni di vita delle persone coinvolte.

Cosa sono i Carbon Credits?

Un credito di carbonio o Carbon Credit esprime una compensazione. Si tratta di un certificato negoziabile, ovvero un titolo che equivale a una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita grazie a uno specifico progetto nazionale o internazionale. La compensazione è cruciale, perché consente il raggiungimento della Carbon Neutrality. La neutralità climatica, infatti, è l’obiettivo centrale da raggiungere nel 2050 secondo il Fit for 55, il pacchetto di riforme presentato dalla Commissione Europea nel 2021 che prevede, come passaggio intermedio, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% per il 2030.

Cosa prevedono i due principali mercati in cui vengono scambiati questi titoli?

  • Il mercato obbligatorio è un sistema per lo scambio delle quote di emissione dell'Unione Europea (EU ETS). È il mercato imposto dai governi, al quale le aziende sono obbligate a ricorrere per adeguarsi alle nuove normative in materia di gas serra. La riduzione delle emissioni può avvenire attraverso interventi lungo il ciclo produttivo e, qualora non bastassero, acquisto di Carbon Credits.

  • Il mercato volontario è invece quello cui le aziende si rivolgono su base volontaria, sia per responsabilità ambientale che per andare incontro alla crescente richiesta, da parte del settore finanziario, di investire in imprese Carbon Neutral. In genere il mercato coinvolge quelle aziende che hanno già messo in atto tutte le strategie a disposizione per ridurre al massimo la propria impronta ambientale, ma a cui rimane una quota di CO2 che non possono abbattere. Questa viene appunto compensata con l'acquisto volontario di crediti da aziende virtuose, quelle cioè con crediti di carbonio in eccesso rispetto alle proprie quote di anidride carbonica.

Chi sono i principali protagonisti dei mercati?

Ovviamente le società acquirenti e venditrici, cui si uniscono gli enti certificatori il cui compito è valutare l’effettiva validità dei progetti rispetto all’obiettivo della riduzione delle emissioni. A questi vanno anche aggiunti i governi, le organizzazioni internazionali, le autorità di regolazione, le Organizzazioni Non Governative e i gruppi ambientalisti, che esercitano attività di controllo sull’integrità ambientale dei progetti.

Di estrema importanza è anche la qualità dei Carbon Credits. A livello mondiale operano quattro principali enti certificatori per il mercato volontario: Gold Standard (GS), Verified Carbon Standards – Verra (VCS), American Carbon Registry (ACR) e Climate Action Reserve (CAR). Gli enti, seguendo metodologie e standard internazionali, valutano i crediti emessi da società specializzate, certificando la reale riduzione o l’effettivo assorbimento di anidride carbonica legati ai progetti. Ogni credito è unico e tracciabile, ed è inserito in un apposito registro internazionale.

Come avviene la compensazione dei Carbon Credits?

La compensazione certificata dei Carbon Credits viene generata attraverso due grandi famiglie di progetti.

Progetti che riducono le emissioni di CO2, evitando di immetterla.

  • Installazione di impianti che utilizzano fonti rinnovabili (impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici, ecc.).
  • Interventi di efficientamento energetico.
  • Difesa e conservazione del patrimonio forestale.
  • Progetti di potabilizzazione dell’acqua.

Progetti che rimuovono la CO2 già presente nell’atmosfera, assorbendola e catturandola.

  • Piantagione di alberi e ripristino del patrimonio forestale e boschivo anche in aree urbane.
  • Agricoltura sostenibile, finalizzata a rigenerare i terreni e catturare il carbonio: Carbon Farming.
  • Tecnologia per la cattura e lo stoccaggio del carbonio emesso da fonti industriali.
  • Progetti BECCS (Bioenergy with Carbon Capture and Storage), processi cioè di estrazione della bioenergia dalle biomasse con cattura e stoccaggio del carbonio.

Il prezzo dei Carbon Credits varia a seconda dei progetti. Tendenzialmente i crediti di carbonio legati ai progetti di rimozione sono più costosi, poiché sono più rari e di maggiore pregio, visti i benefici ambientali che garantiscono nel lungo periodo (anche centinaia di anni).

Il Carbon Farming, per la rimozione dell’anidride carbonica

Tra i progetti cui il mercato guarda con crescente interesse ci sono quelli per la rimozione della CO2. In particolare, il Carbon Farming, che rientra nel più ampio concetto di agricoltura sostenibile, sta riscuotendo un notevole interesse sia per i benefici ambientali che per le ricadute positive sull’intera filiera agroalimentare.

Il termine Carbon Farming, letteralmente “coltivazione di carbonio”, si riferisce a una serie di attività agricole grazie alle quali è possibile sequestrare il carbonio nel suolo, nelle radici delle piante coltivate, nel legno e nelle foglie degli alberi. Basti pensare che già il 5% del peso dei terreni è dovuto al carbonio, sotto forma di materiale organico in decomposizione e carbone vegetale. Incrementare questa percentuale è possibile sottraendo carbonio all’atmosfera e trasformandolo in sostanza nutritiva per la fertilità del terreno. Ulteriori effetti positivi sarebbero una maggiore stabilità del sistema idrogeologico, terra e acque, e una maggiore biodiversità.

Quali sono le principali tecniche agricole per il Carbon Farming?

  • L’agroforestazione, l’integrazione cioè di alberi e arbusti nelle aree coltivate o destinate all’allevamento.
  • La rotazione, sia delle colture che delle attività di pascolo.
  • L’utilizzo di fertilizzanti organici.
  • Il mantenimento e, quando possibile, la ricostituzione degli ecosistemi originari, sia accanto alle aree coltivate che nelle zone abbandonate.

L’obiettivo di tutte queste tecniche è garantire al terreno condizioni più naturali e quindi più adatte alla cattura e alla trasformazione del carbonio.

Perché scegliere i Carbon Credits

Per un’azienda i Carbon Credits rappresentano una scelta sempre più vantaggiosa, a patto che la loro efficacia, in termini di compensazione, sia verificata e la loro qualità sia certificata secondo metodologie e standard internazionali. I benefici sono molteplici.

  • Compensazione delle emissioni di carbonio anche quando è molto difficile o particolarmente costoso, a causa dei particolari processi produttivi.
  • Valorizzazione dell’immagine aziendale e della sua reputazione: le aziende che si impegnano per la sostenibilità hanno maggiori possibilità di attrarre investitori, partner commerciali, dipendenti e clienti sensibili alle tematiche ambientali.
  • Sviluppo di idee e soluzioni all’avanguardia grazie al sostegno economico di progetti innovativi.

In E.ON abbiamo sempre creduto e investito nei Carbon Credits, mettendoli a disposizione dei nostri clienti, aziende e privati. Pensiamo infatti che siano uno degli strumenti strategici per rendere l'Italia più verde, grazie alla diffusione di una maggiore consapevolezza ambientale a tutti i livelli della società.

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