L’ossigeno blu delle Isole Tremiti

È giunto il tempo di dare seguito a una delle iniziative più importanti per la salute del mare e dell’ambiente più in generale: la piantumazione della posidonia oceanica, il polmone del mare. Lo scenario è quello delle Isole Tremiti, un ecosistema tra i più suggestivi e delicati nel Mar Adriatico.

Sosteniamo con entusiasmo le iniziative di riforestazione dei fondali sotto costa nel nostro Mediterraneo. Nella consapevolezza che le azioni più efficaci sono quelle ripetute nel tempo e replicate ovunque vi siano le condizioni, perché è la continuità a fare la differenza.

Il primo capitolo, che risale allo scorso anno tra la primavera e la fine dell’estate, si è concluso con successo in Sicilia, nel golfo di Palermo, davanti alla spiaggia di Mondello. Un successo che si è concretizzato in 100 mq di nuova posidonia e nel coinvolgimento della comunità locale di ricercatori, studenti, pescatori e semplici cittadini. L’obiettivo è riproporre il modello, e si spera il successo, in quante più aree marittime possibili, a cominciare dalla Puglia.

Un paradiso da difendere

Le Isole Tremiti sono l’unico arcipelago presente nel Mar Adriatico meridionale, rientrano nel Parco Nazionale del Gargano e una loro parte costituisce una riserva naturale marina. Parliamo di un piccolo paradiso posto a poche miglia dal Gargano. La ricchezza della fauna e la bellezza paesaggistica attraggono da sempre un gran numero di turisti.

La scelta delle Tremiti nasce da una rete di collaborazioni: con The Oceancy, con l’Università degli Studi di Bari e con Giovanni Chimienti. The Oceancy è un’associazione no-profit già attiva nell’arcipelago ed è impegnata nella difesa degli ecosistemi marini attraverso progetti di ripristino, educativi e di formazione per un turismo sostenibile. L’Università degli Studi di Bari da anni monitora l’andamento delle foreste di posidonia oceanica davanti alle coste pugliesi. Giovanni Chimienti, biologo marino e collaboratore del National Geographic, conosce molto bene i mari italiani e il loro stato di salute, a lui si deve la scoperta di una foresta di corallo nero proprio nei fondali delle Tremiti.

L’importanza della posidonia oceanica, pianta endemica del bacino mediterraneo, è scientificamente riconosciuta. Rappresenta un fondamentale serbatoio di carbonio e contemporaneamente una ricca fonte di ossigeno. Da una parte la sua efficienza nel catturare CO2 è superiore rispetto a quella delle piante terrestri, dall’altra è in grado di produrre ogni giorno circa 15 litri di ossigeno per metro quadrato. Stabilizza inoltre i fondali, difendendoli dall’azione distruttiva di mareggiate e tempeste, protegge le coste dall’erosione e offre un habitat ricco di nutrienti a centinaia di specie animali.

Ma è una pianta a rischio e per questo è protetta secondo la Direttiva Habitat del 1992 della Commissione Europea. La sua protezione e il suo ripristino sono priorità decisive per la conservazione degli habitat marini e della biodiversità. Anche il progetto nelle Isole Tremiti si basa sui due pilastri che hanno ispirato l’azione in Sicilia: riforestazione ed educazione. Per la piantumazione verranno utilizzate talee e olive di mare, i frutti della posidonia oceanica. Per sensibilizzare le comunità locali saranno organizzati diversi incontri con esperti.

Energy4Blue, un impegno più grande

Questo secondo capitolo dedicato alla posidonia si inserisce nella nuova stagione di Energy4Blue, la nostra iniziativa per la salvaguardia dell’ecosistema marino. Una iniziativa ricca di attività, come l’adesione al progetto Save the Wave e la partnership con l’associazione Filicudi Wildlife Conservation, per la tutela dei cetacei e delle tartarughe marine.

Il nostro impegno prosegue ora nel mare pugliese. Credere in un futuro all’insegna della sostenibilità non basta, bisogna costruirlo con iniziative concrete, che abbiano un impatto positivo sull’ambiente e che coinvolgano le comunità locali. Educare, rendere consapevoli e responsabilizzare coloro che vivono in prima persona una terra o un tratto mare: soltanto così il futuro potrà essere più green e più blu.

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